I superstiti

brassens

Lei è la mamma di Adela. Adela è una bambina moldava, intelligentissima, seria, sembra un’adulta. Ogni volta entra in libreria e indica un libro che le piace. La mamma chiede al libraio “Quanto costa?” e non vuole sconti, ma chiede che le si metta il libro da parte. Dopo qualche giorno -il libraio lo sa- torna con un astuccio carico di spicci, l’esatto importo del libro, e lo compra.

I superstiti sono come matti. Sassi, felci, gufi, gatti, vivono la vita delle piante e dei temporali nelle intercapedini dei commerci umani. Vivono in silenzio e di nascosto. Per mimetizzarsi raccolgono monete.

Il libraio è un ragazzo autistico. Sorride, non guarda negli occhi, ma ha gli occhi ardenti. Saluta e si rimette a scrivere. Scrive su dei quaderni tutti uguali, con le copertine di caldi colori autunnali. Scrive e poi ricopia, perché non sopporta cancellature e correzioni e vuole che la pagina sia perfetta. Perfetta come dopo la morte.

I superstiti sono un po’ matti. Sassi, felci, gufi, gatti, vivono nelle scanalature del tempo, in un’epoca geniale e immobile scandita da riti intemporali. Vivono con silenzio e irrequietezza. Per nascondersi imparano un mestiere.

Brassens cantava le sue canzoni per i gatti. L’impermeabile sulla giacca, seduto su una gradinata della notte parigina, tirava fuori la chitarra e, senza togliersi la pipa di bocca, cantava Au bois de mon coeur composta a casa quel pomeriggio. La notte è quasi vuota e fischia vento. Tre gatti si raccolgono ai piedi della chitarra. In un altro tempo, un ragazzo autistico ascolta Au bois de mon coeur con la stessa attenzione dei gatti mentre raccoglie le monetine della mamma di Adela.

I superstiti sono come matti. Sassi, felci, gufi, gatti, comunicano col canto più che con le parole, come animali e poeti. Vivono mentre gli altri dormono. Per non star soli escono la notte.

(nella fotografia: Georges Brassens)

Un pensiero riguardo “I superstiti”

  1. se fossi sola nella stanza potrei anche piangere. ma mi trattengo.
    Comunque ho un bel groppo alla gola…
    ( conosco un ragazzo che cancella e cancella e ricopia, fino alla perfezione. Anche se si tratta di un bollettino postale…)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...